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I miracoli ecumenici di Giovanni Paolo II Segnalato da : Centro Studi Giuseppe Federici |
Nella festa di Sant’Ermenegildo pubblichiamo un articolo relativo ai presunti miracoli ecumenici di Woytila, riconosciuti da Ratzinger nella causa di “beatificazione” di Giovanni Paolo II. Nell’ottica ecumenista il miracolo non è più legato alla conversione ma alla (presunta) guarigione, indipendentemente dalla religione a cui si appartiene. (1) Centro Studi Giuseppe Federici |
(1) Una tale ottica ecumenica equivale all'affermazione che appartenere alla Chiesa Cattolica non è assolutamente importante, ovvero che la Chiesa fondata da N.S. Gesù Cristo non è importante, ovvero che Dio fondando la sua Chiesa ha fatto un'azione di nessuna importanza... da perditempo! Sarebbe quindi opportuno cancellare quel dogma di Fede che dice: EXTRA ECCLESIAM NULLA SALUS ! (2) Dare la Comunione ad un adulto non battezzato (che per di più professa una credenza anti-Cristo...) è certo un sacrilegio, cioè un gravissimo peccato. E allora, come può il peccato essere fonte di grazia? (3) Possiamo dire "NON LO CREDO"? Quel ricco signore ebreo è stato sottoposto a una rigorosa commissione medica, del tipo di quella che opera per i miracoli di Lourdes, al fine di verificare la fondatezza di quanto dichiara il segretario di GPII? * * * Nostro Signore Gesù Cristo, non avendo avuto la fortuna di essere del post-concilio-vaticano-II, non essendo ecumenico..., quando guariva qualcuno era solito concludere: "Va' e non peccare mai più" oppure "la tua fede ti ha salvato". Si sbagliava? o non sapeva che "quello che interessa la Santa Sede non è la fede del miracolato ma il miracolo", così come insegna il Card. Martins? Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
ROMA - La lettera di Bruner Baker arriva dal Texas: “Avevo un cancro al colon, ero pieno di metastasi e stavo morendo. Il tumore è sparito quando ho chiesto aiuto a Papa Wojtyla. Sono di fede battista”. |
Ovviamente per questi miracoli non occorre il parere dei medici, basta la dichiarazione dei miracolati e di un loro familiare, lo abbiamo già visto... (4) GPII basta sognarlo, non occorre pregarlo! E i sogni sono una cosa seria! lo abbiamo già visto... |
Baker, Richards e Klinova hanno scritto all' Ufficio della Postulazione per la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II, a Roma. I protocolli attribuiti alle loro lettere sono rispettivamente 47, 156, 843. Non sono cattolici, ma hanno voluto offrire la loro testimonianza sulla "fama di santità" attribuita al candidato Papa Giovanni Paolo II. |
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“Abbiamo raccolto –spiega monsignor Oder– i frutti del dialogo interreligioso: |
(5) Che grande frutto! Altro che conversioni e atti di santità! non c'è niente che possa eguagliare il vedere GPII pregare al Muro del Pianto. (7) Qual è il fatto miracoloso? si è forse convertito il Dalai Lama? |
Ciascuna contiene un piccolo episodio, finora ignoto e a lui legato: sogni, rivelazioni, voci, "grazie" fisiche e spirituali. |
(8) Ci risiamo coi sogni... e qual è il miracolo? la testimonianza di una musulmana? |
Sull´onda degli striscioni con la scritta “Santo subito” mostrati in piazza San Pietro il giorno dei funerali del Pontefice, sono state anche segnalazioni come queste a consentire il rapido avvio della causa di beatificazione. Senza dimenticare, come ha raccontato lo stesso monsignor Oder nel libro Perché è santo (Rizzoli), scritto insieme al giornalista Saverio Gaeta, che fu Benedetto XVI, durante un incontro privato, a indicare al Postulatore la strada da prendere: “Fate presto, ma bene, in modo ineccepibile”. (9) |
(9) Presto sì, ma bene e in modo ineccepibile non pare proprio! |
Non è raro che nelle cause di canonizzazione vengano ascoltati dei non cattolici, ma anche dei non cristiani e dei non credenti. “È sempre rilevante la segnalazione fatta, per esempio, anche da un musulmano”, spiega il prefetto emerito della Congregazione per le cause dei santi, il cardinale Saraiva Josè Martins (10), che a chi mette in dubbio la consapevolezza dei non cattolici sul concetto stesso di "santità" ribatte: «”È evidente che per raccontare a noi il suo contatto spirituale con Papa Wojtyla, il credente musulmano deve essersi rivolto a lui per ricevere un segno. (11) In altre parole: per ricevere un miracolo occorre una intercessione (12), chiunque lo chiede si affida a chi questa intercessione la compie e quindi crede che questa persona sia santa. C´è una causa e c´è un effetto tra la preghiera e l´intercessione. Il risultato è attribuibile solo a Dio”. E continua: “Del resto, spesso si dimentica che quello che interessa la Santa Sede non è la fede del miracolato ma il miracolo (13). Se un malato prega papa Wojtyla e guarisce, è questo il fatto decisivo”. |
(10) Chiariamo subito che il Card. Martins non è parente di quel più famoso Martino, tuttalpiù sarà, forse, un suo emulo discepolo... Si spiega quindi perché la spari tanto grossa quando c'insegna cosa occorre per ricevere un miracolo e quando ci accusa di "dimenticanza". |
Dopo quattro anni di intenso impegno, papa Ratzinger ha autorizzato, il 19 dicembre scorso, la pubblicazione del decreto che riconosce le "virtù eroiche" di papa Giovanni Paolo II. |
(15) E pare che non l'abbia superato... (16) Sembra che GPII sia il grande taumaturgo del XXI secolo..., ma non è vero. |
Se invece la Chiesa riconoscerà questo evento come inspiegabile scientificamente e lo attribuirà a un intervento soprannaturale, il Papa polacco verrà sicuramente beatificato. Anna Maria Liguori |
(18) Questo dimostra che quando s'imboccano brutte strade... si finisce col farci l'abitudine... C'è poi da dire che errare humanum est, at perseverare diabolicum! E non venga qualcuno a tirare in ballo l'infallibilità pontificia, infatti essa non è stata ancora riconosciuta (o definita) per la beatificazione né per la "santificazione". |